Quando troppa luce fa male: cause, sintomi e cura della fotofobia
Non sempre il semplice fastidio agli occhi accusato in presenza di luce solare è normale.
Gli occhi di noi tutti sono infastiditi dal bagliore dei raggi solari, ma non per questo bisogna sottovalutare il problema. Difatti, può trattarsi di un problema molto più grave dal nome del tutto particolare.
Fotofobia: è questa la patologia provocata da un'eccessiva stimolazione dei fotorecettori retinici in occasione dell’ingresso della luce negli occhi.
Le persone che ne soffrono non riescono ad uscire di casa senza occhiali completamente scuri di fronte perché fonti di luce troppo intense inibiscono loro la normale visione.
Fotofobia: quando iniziare a preoccuparsi?
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Non è sempre facile distinguere i sintomi della fotofobia come vera e propria patologia da quelli del comune fastidio provocato da una luce forte.
Quest’ultima può sicuramente risultare, come di fatto comunemente accade, irritante a chiunque. Bisogna allora partire dalla interpretazione dei sintomi che il fastidio produce.
Se l’ipersensibilità alla luce non si manifesta come semplice disagio ma ad esso si accompagnano, piuttosto, una serie di sintomi quali emicrania, visualizzazione di immagini luminescenti che fluttuano nel campo visivo, allora sarebbe bene iniziare a preoccuparsi e sottoporsi, il prima possibile, ad una visita oculistica.
Anche il dolore acuto che si accompagna all’esposizione al sole dovrebbe destare qualche allarme.
Sta di fatto che la fotofobia rappresenta una condizione più che comune, che può andare colpire, per differenti ragioni, qualsiasi individuo in qualsiasi momento.
Questo deve motivarci ancora di più a non sottovalutare i sintomi sopra menzionati.
Esiste una cura per la fotofobia?
In presenza di fotofobia, la prima cosa da fare è quella di capire appieno la natura del problema riguardante il caso specifico. Questo compito spetta di certo solo allo specialista.
In questo modo sarà più semplice escludere le strategie e le cure inutili, così da indirizzarsi solamente verso il trattamento davvero più efficace.
Sbaglia infatti chi dichiara che non v’è cura per la fotofobia.
La medicina ha, infatti, stabilito alcune linee d’azione generali contro questa patologia che vanno, a bene vedere, ben oltre il semplice monito di non sottoporsi alla luce del sole.
Generalmente gli oculisti consigliano alcuni rimedi omeopatici utili per alleviare i sintomi durante la terapia. A questo si aggiunge la perentoria prescrizione di occhiali scuri ad alta protezione solare da indossare tutto il giorno, dal mattino al tramonto.
In ogni caso - ferma restando la necessità di seguire una cura naturale e di indossare gli occhiali ad alto indice di protezione - in genere la fotofobia è associata ad un’altra patologia a carico degli occhi.
Tra queste le cheratiti, ad esempio: esse possono interessare gli strati superficiali della cornea o, ancora. Anche una più o meno forte congiuntivite può essere causa dei sintomi tipici della fotofobia.
Un altro esempio, la retinopatia diabetica, una grave alterazione della retina questa che colpisce la parte dell’occhio contenente le cellule recettrici sensibili alla luce e ai colori.
E’ chiaro che, in tutti questi casi, sarà opportuno curare la patologia a monte di cui la fotofobia rappresenta la conseguenza per risolvere il problema in maniera definitiva.
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